Il riciclo della plastica spiegato semplice: come aiutare l’ambiente ogni giorno

Il riciclo della plastica è un tema cruciale per la salvaguardia dell’ambiente e consiste nel recuperare i rifiuti plastici e trasformarli in nuovi prodotti. Non tutta la plastica però è riciclabile ed è indispensabile che ogni cittadino contribuisca quotidianamente a differenziare i materiali per poter permetterne un corretto smaltimento. Ecco le informazioni essenziali per il corretto riciclo di questo materiale.

Riciclo materie plastiche, come farlo

Il riciclo della plastica non è cosa semplice. Basta guardarsi intorno per comprendere quanto le materie plastiche siano parte integrante della vita quotidiana di ogni persona. Compongono utensili da cucina, cover di telefoni, tessuti, borse, imballaggi, rivestimenti. La quantità di plastica esausta che viene prodotta ogni giorno può inoltre rendere difficoltoso il riciclo.

Tipi di plastica riciclabile

Le caratteristiche delle materie plastiche con cui vengono creati gli oggetti di uso quotidiano sono diversi tra loro e ne determinano la riciclabilità. Riconoscere queste differenze è il primo passo per contribuire a un corretto smaltimento e riciclo.

  1. PET (Polietilene tereftalato): facilmente riciclabile, viene usato per bottiglie, contenitori alimentari, imballaggi e etichette.
  2. HDPE (Polietilene ad alta densità): è altamente riciclabile e ampiamente diffuso, presente in flaconi per detersivi, tappi e contenitori per alimenti.
  3. PP (Polipropilene): plastica versatile e sicura, il polipropilene viene usato per casalinghi, tappi, contenitori, giocattoli e componenti automobilistici. È tecnicamente riciclabile, ma meno spesso viene separato e trattato.
  4. PE-LD (Polietilene a Bassa Densità): si trova in sacchetti, pellicole per alimenti, buste per la spesa. È più duttile ma meno riciclabile del PE-HD. La sua flessibilità lo rende meno gestibile nei processi meccanici di riciclaggio.
  5. PS (Polistirene): è usato per la produzione di imballaggi industriali e alimentari, stoviglie, materiale edilizio isolante e fonoassorbente. È fragile, leggero e spesso contaminato: raramente viene effettivamente riciclato.
  6. PVC (Polivinilcloruro): utilizzato in imballaggi flessibili, tubi, pavimenti e serramenti, è difficile da riciclare, poiché richiede processi speciali. Richiede impianti specializzati e può rilasciare sostanze pericolose se trattato in modo improprio.

Perché non tutta la plastica è riciclabile?

Esiste anche un settimo tipo di plastica, contrassegnato dal numero 7 all’interno del triangolo con le frecce, simbolo che identifica i materiali non riciclabili o difficili da trattare. Questo codice viene utilizzato per indicare le plastiche miste o meno comuni, come il PC (policarbonato) o il PLA (Acido Polilattico), che non rientrano nelle sei categorie principali. In genere, gli oggetti marcati con il numero 7 finiscono nell’indifferenziata perché non possono essere riciclati nei circuiti tradizionali.

Oltre al tipo di polimero sintetico, un altro fattore determinante per il riciclo della plastica riguarda l’uso che ne viene fatto: nel sistema di raccolta italiano, infatti, si riciclano principalmente gli imballaggi. Anche se un oggetto è fatto dello stesso materiale di una bottiglia o di un flacone, se non è classificato come imballaggio (come nel caso di giocattoli, utensili o accessori per la casa) finisce nell’indifferenziata.

 

Tipi di plastica
Perché in Italia si ricicla soltanto la plastica da imballaggio?

In Italia, il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) regola il sistema di raccolta e riciclo degli imballaggi, inclusi quelli in plastica, attraverso il consorzio di filiera Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica (COREPLA).
La motivazione principale è che solo gli imballaggi rientrano nell’ambito della normativa europea e nazionale sul riciclo obbligatorio. Questi sono soggetti a:

  • Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (recepita in Italia dal D.Lgs. 152/2006)
  • Obblighi di recupero e riciclo per i produttori di imballaggi (responsabilità estesa del produttore)
    Gli altri oggetti in plastica (come giocattoli, casalinghi, articoli tecnici, ecc.) non sono soggetti a queste direttive. Questo significa che:
  • Non esistono obblighi normativi di raccolta e riciclo per questi materiali e devono quindi essere conferiti dell’indifferenziata
  • Non rientrano nel sistema consortile e quindi non beneficiano dei contributi ambientali versati dalle aziende che immettono imballaggi sul mercato.

Dal punto di vista tecnico, inoltre, gli imballaggi hanno spesso una composizione più semplice, sono prodotti in grandi volumi e sono più facilmente identificabili e trattabili negli impianti. Al contrario, gli oggetti in plastica dura hanno composizioni variabili, spesso non identificabili con facilità, e in molti casi non sono riciclabili in modo economicamente sostenibile.

Raccolta differenziata della plastica, il riciclo della plastica

Il problema dell’inquinamento del mare

Nonostante esista la raccolta differenziata della plastica, ogni giorno tonnellate di rifiuti plastici finiscono in mare, contribuendo ad alimentare l’inquinamento da plastica.
La principale minaccia è rappresentata dalle microplastiche, minuscole particelle derivanti dalla degradazione dei rifiuti plastici, con dimensioni che vanno da pochi micrometri fino a 5 millimetri. Questi elementi, invisibili a occhio nudo, si disperdono facilmente nell’ambiente acquatico e sono spesso ingeriti da pesci, molluschi, uccelli e persino dal plancton, entrando così nella catena alimentare.

Secondo un rapporto del WWF, il 95% dei rifiuti presenti nel Mar Mediterraneo è costituito da plastica. Un dato allarmante che evidenzia quanto sia urgente e necessario ridurre il consumo di questo polimero sintetico, oltre che riciclarlo correttamente.

Il riciclo della plastica in Italia

In Italia la normativa sull’obbligo al riciclo e della raccolta differenziata è piuttosto complessa. Le leggi, promulgate a livello regionale, sono mirate a imporre ai comuni di contribuire entro una certa soglia al riciclo delle plastiche e dei rifiuti. L’Italia è uno dei paesi europei più attivi in fatto di riciclo di bottiglie di plastica, ma ne è anche il primo produttore europeo. Secondo le stime di CONAI, nel 2025, verranno conferiti a riciclo più del 51% degli imballaggi in plastica e bioplastica compostabile.

Come riciclare la plastica nel modo corretto