Smaltimento rifiuti, i tempi di decomposizione dei materiali plastici

La gestione e lo smaltimento rifiuti sono una parte fondamentale del ciclo di vita di qualsiasi oggetto e prodotto che viene messo in commercio.

A seconda dei materiali con cui è realizzato la sua raccolta, riciclo o recupero sottoforma di produzione energetica cambia sensibilmente.

Allo stesso modo, ogni categoria materica ha i suoi tempi di decomposizione che possono variare dai pochi giorni per i biodegradabili fino a centinaia di anni per le microplastiche.

Ecco quali sono le differenze e perché conoscerle aiuta a combattere l’inquinamento ambientale.

Come funziona lo smaltimento rifiuti in Italia

Quando si parla di gestione dei rifiuti, entrano in gioco diversi processi e metodologie che comprendono:

  • raccolta e trasporto
  • trattamento sottoforma di recupero o smaltimento
  • riutilizzo
  • riciclo

In caso di materiali pericolosi ci sono poi altre procedure ben precise da seguire, tutte raccolte in specifiche direttive dell’Unione Europea.

Che cosa dice l’Unione Europea sullo smaltimento rifiuti

Esistono due diversi documenti sviluppati dalla Commissione Europea a partire dal 2005:

I punti più interessanti della Direttiva e del Regolamento, sono gli obiettivi che l’UE ha fissato per la gestione e smaltimento rifiuti, rappresentati all’interno di una strategia d’azione.

Prende il nome di Principio gerarchico del trattamento dei rifiuti e fissa delle priorità legate alla sostenibilità ambientale di ogni materiale.

Prevenzione

In sostanza, il ciclo di gestione dei rifiuti deve essere messo in pratica seguendo una scala gerarchica che parte dalla prevenzione.

Si tratta dello scenario più sostenibile, secondo il quale i cittadini devono essere correttamente informati sui metodi per evitare la produzione stessa dei rifiuti.

Fanno parte di questa strategia anche i progetti dedicati a scuole, Comuni e aziende di Liberi dalla Plastica, per eliminare le bottigliette in PET e risparmiare tonnellate di plastica all’ambiente.

Riuso e riciclo

In seconda battuta c’è il riuso, individuato come mezzo per prolungare la vita utile di un prodotto e volto a ridurre l’abitudine a utilizzare accessori usa e getta.

Il riciclo, invece, consente il recupero di diversi materiali (carta, plastica, vetro e metalli) con l’obiettivo di impattare direttamente sull’inquinamento ambientale.

Produzione energetica e discariche

Le azioni per lo smaltimento rifiuti meno sostenibili sono infine il recupero per la produzione energetica attraverso i biogas e i termovalorizzatori e lo smaltimento in discarica, che rappresenta “l’ultima spiaggia”.

Riciclare

E quando i rifiuti non vengono gettati negli appositi cestini?

Si disperdono nell’ambiente e restano in balia dei fenomeni atmosferici.

I materiali biodegradabili riescono a sciogliersi e scomparire dall’ambiente in poche settimane/mesi, mentre quelli sintetici come la plastica creano un inquinamento ambientale a lungo termine per tutti gli ecosistemi.

Qui abbiamo raccolto le tempistiche indicative per la degradazione dei materiali/oggetti più comuni.

  • fino a due mesi: scatole di cartone
  • fino a tre mesi: fazzoletti di carta, giornali e carta igienica
  • fino a sei mesi: contenitori in tetrapak e abiti in puro cotone
  • fino a un anno: abiti in lana
  • fino a due anni: mozziconi di sigarette
  • fino a cinque anni: chewing gum
  • fino a 20 anni: cotton fioc
  • fino a 100 anni: lattine in alluminio
  • fino a 1000 anni: sacchetti e bottiglie di plastica
  • oltre 1000 anni: bottiglie in vetro e batterie

Inquinamento ambientale, il problema delle microplastiche

Come evidenziato dai tempi di decomposizione dei principali materiali utilizzati comunemente sul mercato, la plastica rappresenta uno dei più problematici.

Non solo per i lunghi tempi di degradazione, ma anche perché, durante la decomposizione, dà origine a frammenti di microplastiche.

Si tratta di piccoli pezzi di materiale, fino a un diametro di 5 mm che, disperdendosi nell’ambiente, risultano difficili da catturare e riciclare.

Inoltre, man mano che il loro spessore si riduce, diventano impossibili da tracciare ed eliminare ed entrano tristemente a far parte della nostra catena alimentare.

Le microplastiche sono spesso ingerite inconsapevolmente da pesci e crostacei che poi finiscono sulla nostra tavola.

L’importanza del corretto smaltimento rifiuti

Adesso che conoscete i lunghi tempi di degradazione dei materiali e le migliori strategie di smaltimento rifiuti, potrete scegliere le soluzioni più efficaci per combattere l’inquinamento ambientale.

Evitate di acquistare bottigliette in PET prediligendo acqua del rubinetto resa leggera e salutare con un purificatore domestico e riutilizzate il più possibile gli oggetti prima di gettarli nel cestino.

Tempi degradazione materiali