Olimpiadi Pechino 2022, il loro impatto sull’ambiente

Per la prima volta nella storia della manifestazione dedicata agli sport invernali, le Olimpiadi Pechino 2022 saranno Carbon Neutral.

Ovvero l’anidride carbonica prodotta per il loro svolgimento verrà ridotta al minimo o compensata con diverse strategie.

Nonostante queste nobili premesse, le Olimpiadi Pechino 2022 si preannunciano già come le meno “green” della storia, soprattutto a causa della neve artificiale.

Dietro alla sua produzione, necessaria per garantire lo svolgimento dei giochi, c’è infatti un ingente spreco d’acqua.

In un Paese in cui la crisi idrica tedia la popolazione, la scelta di realizzare il 100% di neve artificiale inficia la sostenibilità sociale della manifestazione.

Vediamo nel dettaglio perché.

I buoni propositi delle Olimpiadi Pechino 2022

Come in ogni “capodanno” che si rispetti, prima dell’inaugurazione di un nuovo ciclo di giochi olimpici i buoni propositi sul loro svolgimento si sprecano.

Nell’ottica di rendere queste manifestazioni meno impattanti a livello ambientale, si parte infatti con numerosi piani per ridurre le emissioni di CO2 e compensare lo stress a cui sono sottoposti gli ecosistemi per diverse settimane.

Così le Olimpiadi Pechino 2022 sono state progettate con un approccio Carbon Neutral, in grado di “annullare” l’anidride carbonica prodotta con azioni sostenibili, come la piantumazione di nuovi alberi.

Una manovra necessaria poiché le olimpiadi invernali sono ormai sotto la lente di ambientalisti e scienziati.

A causa del riscaldamento globale risultano sempre meno sostenibili.

Carbon neutral

Le azioni Carbon Neutral per le olimpiadi invernali

Prima dell’avvio dei giochi, la Cina ha assicurato che le Olimpiadi Pechino 2022 saranno Carbon Neutral perché:

  • ci saranno meno spettatori che raggiungeranno il sito a causa delle restrizioni pandemiche
  • molti edifici e strutture che ospitano le gare sono stati ristrutturati e non costruiti da zero
  • tutte le sedi dei giochi sono alimentate con energia da fonti rinnovabili
  • per gli spostamenti di atleti e personale di servizio sono usati mezzi elettrici, alimentati a idrogeno o con gas naturale

Nonostante tutte queste accortezze, l’impronta ecologica della manifestazione si aggirerà intorno a 1,3 milioni di tonnellate di CO2.

Tra queste, le emissioni derivate dai viaggi aerei di chi raggiungerà la Cina saranno compensate piantando 60 milioni di alberi, con un recupero di seicentomila tonnellate di anidride carbonica.

Fin qui tutto bene, ma la neve artificiale?

Lo spreco d’acqua per la produzione di neve artificiale

Viste sotto l’ottica globale della sostenibilità, le Olimpiadi Pechino 2022 non soddisfano le aspettative a causa della neve artificiale.

La sua produzione richiede quasi tre milioni di metri cubi d’acqua, oltre a un gran dispendio di energia.

In un Paese come la Cina, dove la scarsità idrica si fa sentire in molte regioni, le risorse necessarie per sparare la neve artificiale sono state pompate da un luogo all’altro.

Oltre a sprecare acqua preziosa, dunque, si è incrementato il livello di dispersione in termini di CO2.

Ne valeva davvero la pena?

100% neve artificiale