Earth Overshoot Day, il nostro debito con la Terra
Ogni anno cade in una giornata diversa, segnando un traguardo negativo per il nostro pianeta.
Si tratta dell’Earth Overshoot Day, ovvero la data in cui il mondo esaurisce le risorse naturali disponibili per l’anno in corso.
Questo vuol dire che, a partire da quel giorno, si iniziano a sfruttare quelle previste per i 12 mesi successivi, creando un debito ecologico che, prima o poi, dovrà essere ripagato.
Qui raccontiamo del perché questa data non è da sottovalutare e come viene calcolata in relazione all’impronta ecologica delle attività umane.
Che cos’è l’Earth Overshoot Day e perché è una data importante
Se la Terra fosse un grande sentiero incontaminato, l’impronta lasciata dal passaggio delle attività umane si farebbe sempre più pesante e indelebile.
Questa immagine riassume in maniera semplice e diretta le conseguenze del debito ecologico che gli esseri umani hanno accumulato negli ultimi anni.
Il risultato? È già visibile attraverso i cambiamenti climatici e l’inquinamento che non dà tregua a tanti ecosistemi.
Per cercare di porre un freno alla situazione e sensibilizzare i Governi e la popolazione sulla necessità di “rallentare” è nato l’Earth Overshoot Day.
Si tratta della giornata in cui, secondo i calcoli del Global Footprint Network, il pianeta esaurisce le risorse naturali a disposizione per l’anno in corso, iniziando a consumare le “riserve” per quello successivo.
L’organizzazione indipendente fondata nel 2003, si fa portavoce del calcolo nefasto e ogni dodici mesi rende nota la data, mettendo in guardia tutto il mondo.
Qual è la data dell’Earth Overshoot Day 2022
Durante la giornata mondiale dell’ambiente, è stata resa nota la data dell’Earth Overshoot Day 2022.
Il giorno in cui il pianeta esaurirà le risorse per l’anno corrente è il 28 luglio, uno in meno rispetto all’anno precedente.
Se questo dato può sembrare allarmante, in realtà potrebbe significare una sensibile marcia indietro e un rallentamento nello sfruttamento delle risorse naturali.
Il salto tra la data del 2020 e quella del 2021, infatti era stato di oltre un mese, passando dal 22 agosto al 29 luglio.
È presto però per cantare vittoria e, per ridurre il margine dell’Overshoot Day è necessario abbassare l’impronta ambientale delle attività umane.
Prendersi cura delle risorse che abbiamo a disposizione è quindi fondamentale per ripagare l’enorme debito ecologico accumulato fino a oggi.
Di quanti pianeti avremmo bisogno?
Secondo i calcoli del Global Footprint Network, presente dal 2003 negli USA, in Belgio e in Svizzera, l’umanità vive come se disponesse di 1,75 Terre.
L’impronta ecologica dell’essere umano non è quindi sostenibile ancora per molto, se non verranno presi seri provvedimenti a livello internazionale.
Se l’indice medio del debito ecologico è allarmante, lo è ancora di più quello dei singoli paesi.
L’Italia, infatti, nel 2022 ha esaurito le proprie risorse dell’anno già il 15 maggio.
I dati del National Biocapacity Accounts resi noti dall’Ansa, sottolineano che i Paesi con l’impronta ambientale più grande sono:
- Stati Uniti, 5,1 Terre
- Australia, 4,5 Terre
- Russia, 3,4 Terre
In termini di “domanda di natura”, a livello mondiale siamo secondi solo al Giappone.
Avremmo infatti bisogno di 5,3 Italie per sopperire al fabbisogno di risorse di tutta la popolazione residente.
Seguono a ruota la Svizzera, con un indice di 4,4 e la Cina, con 4,1.
Quando è iniziato il debito ecologico della Terra e come ripagarlo
L’accelerazione nello sfruttamento di risorse naturali degli ultimi 50 anni, ha fatto sì che la biocapacità della Terra iniziasse a ridursi.
Il progresso tecnologico e il miglioramento del tenore di vita delle nazioni più sviluppate non ha infatti tenuto conto dell’aspetto “ambientale”.
Sovrapproduzione, estrazione di materie prime, sfruttamento di terreni per agricoltura e allevamenti intensivi non sono infatti sostenibili e hanno conseguenze enormi sull’ambiente.
L’ecological overshoot, ovvero il debito ecologico, è iniziato negli anni ’70, aumentando in modo vertiginoso negli ultimi 20 anni.
Nonostante i dati presentati ogni anno siano solo delle stime, aiutano a far luce sull’urgenza di un cambiamento degli stili di vita.
Ecco perché il Global Footprint Network, insieme alla pubblicazione annuale, lancia campagne di sensibilizzazione come #Movethedate.
Un invito a tutti i cittadini del mondo a mettere in atto piccole azioni quotidiane per rallentare e invertire la marcia dell’Earth Overshoot Day.
Anche Liberi dalla Plastica si impegna ogni giorno per il pianeta, promuovendo attività per ridurre l’impatto ambientale della plastica e l’inquinamento.
L’associazione, in particolar modo, crede che le nuove generazioni debbano essere portavoce di un futuro sostenibile.
Per questo motivo è nato un progetto dedicato alle scuole per promuovere uno stile di vita rispettoso dell’ambiente sensibilizzando le nuove generazioni sul tema dell’inquinamento.