Creme solari bio, come sceglierle per essere ocean friendly
Con l’arrivo dell’estate è importante selezionare le migliori creme solari bio per tutelare la propria pelle (e non solo).
L’impatto ambientale di questi prodotti cosmetici può infatti essere ridotto con scelte etiche e sostenibili.
Packaging plastic free e formulazioni naturali sono il primo passo per tutelare gli ecosistemi marini: dalla barriera corallina fino alle microalghe.
Ecco i consigli di Liberi dalla Plastica per vivere un’estate il più possibile ocean friendly.
Creme solari bio, che cosa sono
Con l’arrivo della bella stagione gli scaffali di profumerie e supermercati tornano a riempirsi di prodotti cosmetici per esporsi al sole.
Accanto alle marche più commerciali, si trovano brand di nicchia attenti all’impatto ambientale dei propri prodotti.
Si tratta di creme solari bio che, oltre alla salute della pelle di chi le utilizza, hanno a cuore gli ecosistemi terrestri.
Con le loro formulazioni naturali e le confezioni compostabili o plastic-free, riducono infatti l’impatto ambientale di chi sceglie di trascorrere le vacanze al mare.
Vediamo perché.
L’impatto ambientale dei solari
Le quantità di filtri solari dispersi in mare sono dir poco allarmanti. Si calcola siano compresi tra le 4 e le 6 mila tonnellate annue.
Numeri che hanno portato diversi paradisi tropicali a vietare l’uso di creme solari chimiche all’interno delle aree marine protette.
Secondo un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore, gli ingredienti più nocivi per l’ambiente marino sono proprio due filtri chimici delle creme solari:
- Ossibenzone (Benzophenone-3), tra le principali cause dello sbiancamento dei reef corallini;
- Ottilmetossicinnamato (Ethylhexyl Methoxycinnamate) che inibisce la produzione di uova di alcune specie che abitano il mare.
La loro azione distruttiva perdura fino a 48 ore dopo il rilascio in mare, provocando immediatamente danni a microalghe e coralli.
Creme tradizionali vs creme solari bio, quali sono le differenze
Lo scopo dei filtri solari è di bloccare i raggi UV-A e UV-B ad alta energia. Con l’esposizione al sole questi raggi possono penetrare nella pelle, dare vita a scottature e agire sugli strati più profondi dell’epidermide, interferendo con la struttura del collagene.
Ma come funzionano le creme solari bio e perché dovrebbero sostituire quelle classiche?
Filtri chimici vs minerali
Le creme tradizionali, così come le creme solari bio, bloccano l’azione dei raggi UV, impedendo loro di danneggiare la pelle.
Le prime, basate su filtri chimici, convertono l’energia dell’irradiazione solare in calore e possono causare infiammazioni e rash cutanei, specialmente per chi ha l’epidermide sensibile.
Le creme solari bio contengono invece dei filtri minerali che respingono i raggi UV come se fossero uno specchio. Inoltre, hanno effetti antinfiammatori e non alterano l’equilibrio della pelle poiché restano sulla sua superficie.
Ingredienti a filiera controllata
Le materie prime con cui sono realizzate le creme solari bio devono essere di origine vegetale, certificate dal disciplinare AIAB e lavorate secondo processi agricoli ICEA.
Inoltre, devono superare i controlli del CCPB, organo deputato a garantire la qualità dei prodotti biologici e, infine, non essere testate sugli animali.
Le creme tradizionali invece, possono contenere prodotti chimici derivati dal petrolio come silicone, paraffina e parabeni. Il loro impatto ambientale è critico poiché non sono biodegradabili e finiscono per depositarsi su fondali e barriere coralline.
In questo modo, alterano gli equilibri delle microalghe e inquinano in modo permanente mari e oceani.
Packaging plastic free
Le creme solari bio hanno un’attenzione in più rispetto a quelle tradizionali. Sono infatti contenute in packaging plastic free realizzati con materiali compostabili, 100% riciclabili oppure in contenitori ricaricabili o vuoti a rendere.
La dispersione di contenitori di plastica è un altro grave problema legato alle creme solari, i cui packaging esausti si trovano spesso abbandonati sulle spiagge.
Come scegliere le creme solari bio
Grazie all’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), ogni cosmetico possiede un’etichetta parlante per verificare tutti gli ingredienti contenuti nella sua formulazione.
È preferibile quindi scegliere le creme che contengono filtri fisici o minerali come biossido di titanio (Titanium Dioxide) e ossido di zinco (Zinc Oxide).
Infine, è sempre buona norma verificare il materiale con cui è realizzata la confezione della crema solare bio, scegliendo solo quelli facilmente riciclabili o smaltibili, dall’impatto ambientale ridotto.